FOSSE BIOLOGICHE IMHOFF
a Milena in provincia di Caltanissetta 

Le Fosse Imhoff, prefabbricate in cemento e non, costituiscono il primo esempio nella tecnica della depurazione delle acque reflue, di impianti compatti di tipo combinato.

Una fossa Imhoff, indipendentemente dalle sue dimensioni ed indipendentemente dalla forma visibile esterna del manufatto, rettangolare o circolare, è un impianto di sedimentazione pensato per il trattamento delle acque reflue di piccoli insediamenti urbani ed è costituita da "vasche a due piani", ovvero suddivise in due comparti distinti:

1. Comparto di Chiarificazione Superiore, adibito alla sedimetazione dei solidi sospesi presenti nei liquami in entrata (zona grigia dello schema in sezione).
2. Comparto di Digestione, adibito all'accumulo e alla fermentazione anaerobica delle sostanze organiche precipitate dal comparto di chiarificazione sovrastante.

Nel comparto superiore dell'impianto adibito alla chiarificazione, i solidi sospesi presenti nei liquami in entrata precipitano attraverso fessure di comunicazione nel sottostante comparto. Nel sottostante comparto di digestione, adibito all'accumulo e alla fermentazione anaerobica delle sostanze organiche precipitate dal comparto di chiarificazione sovrastante, le sostanze organiche vengono trasformate principalmente in acqua, anidride carbonica e gas metano, mentre la parte inorganica va a costituire i fanghi che si depositano sul fondo.

È molto importante che la conformazione delle due lastre che formano la tramoggia di sedimentazione (si sovrappongono) è studiata in modo che i gas che si sviluppano nel comparto inferiore di digestione non abbiano ad interferire con il processo di sedimentazione del comparto superiore.
Il prodotto concentrato della decantazione viene definito "fango" e necessita di almeno 60 giorni a circa 20°C, oppure di 100÷120 giorni a temperature inferiori ai 10°C, per la sua mineralizzazione. Il fango così "stabilizzato" rimane depositato sul fondo della vasca, fino alla sua rimozione che avviene attraverso le tubazioni predisposte per l'estrazione ovvero mediante pescaggio, effettuato dal fondo del bacino in più punti, tramite autobotti. Il fango digerito da estrarre ha un colore molto scuro, pH maggiore o uguale a 7 e un odore non molesto.

L'estrazione deve essere fatta periodicamente e la periodicità del prelievo dipende esclusivamente dall'utenza e dalla dimensione della vasca.
Contatti

FOSSA BIOLOGICA:
COME FUNZIONA E NORMATIVA 

Avete presente che cos'è una fossa biologica? Serve a regolare l’eliminazione delle acque reflue quando l’edificio non è collegato ad una rete fognaria. Ecco tutte le informazioni per capire come funziona.

La fossa biologica, chiamata anche fossa settica, svolge le normali funzioni di una fognatura in tutte quelle zone in cui questa infrastruttura non è presente. E quindi è fondamentale averla e farne una corretta manutenzione.

Si tratta di una fossa interrata e statica in cui si accumulano le acque nere (i liquami del wc, per intenderci) e grigie (le acque degli scarichi ma non dei pluviali), si tratta dunque dei rifiuti liquidi e solidi prodotti dalle persone, cioè solo quelle che arrivano dal bagno e dalla cucina di un’abitazione e non gli scarichi della pioggia, senza dover disporre di operazioni di depurazione.

Generalmente questa è la soluzione adottata da chi vive in campagna o in zone molto isolate, non raggiunte dal sistema fognario cittadino. Ma è fondamentale per l’igiene di un’abitazione avere una fossa biologica e seguirne una corretta manutenzione.
Come sturare il wc in modo naturale Come produrre zero rifiuti in bagno Riciclo acqua piovana: idee e soluzioni

FOSSA BIOLOGICA: CARATTERISTICHE PRINCIPALI

La fossa biologica è una sorta di vasca o contenitore in genere in calcestruzzo, dotata di una botola nella parte superiore, necessaria per la sua ispezione e manutenzione. Sono presenti due tubi, uno di mandata, che riceve le acque nere e grigie e uno di uscita, che porta l’acqua chiarificata verso l’esterno.

La vasca viene interrata ad almeno 1,20 metri di profondità e ad 1 metro di distanza dalle fondazioni della propria abitazione o edificio e va installata sempre nella zona esterna e mai direttamente sotto la casa perché in caso di ispezione per la ricerca di un intasamento, si dovrà poi spaccare tutto il pavimento dell’abitazione.

Ne esistono varie tipologie in base ai materiali di costruzione. Le più comuni sono in cemento ma si trovano anche in plastica (in genere PVC) e in vetroresina. Quella più economica è quella in plastica.

I tipi di fossa biologica sono due: quelle tradizionali, che si riallacciano alla rete fognaria pubblica, e quelle chiamate Imhoff, adatte a luoghi lontani dalle altre fognature.

FOSSA BIOLOGICA STANDARD

Le fosse biologiche standard sono composte da tre differenti sezioni sovrapposte: nella parte superiore vengono ad accumularsi i fanghi leggeri; nella zona centrale inizia invece la loro depurazione parziale, per cui le acque vengono spinte verso un tubo da cui defluiranno verso l’esterno.

L’ultimo compartimento, quello più in basso, è sede dei cosiddetti fanghi pesanti, che vanno periodicamente puliti ed eliminati. Il principio alla base della fossa biologica è che le sostanze organiche solubili possano fermentare grazie all’azione dei batteri, a differenza delle sostanze insolubili che vanno incontro a deposito.

FOSSA BIOLOGICA E POZZO NERO

È importante non confondere la fossa biologica con il pozzo nero, che è sempre destinato a raccogliere i liquami ma non li convoglia verso una destinazione, per questo è dotato della sola mandata. Invece le fosse biologiche si scaricano per sfioramento e le acque nere fuoriescono dalla parte opposta a quella da cui sono entrate.

FOSSA BIOLOGICA IMHOFF

La fossa Imhoff depura direttamente i vari liquami, di modo da renderne possibile la loro dispersione nei terreni in assenza di rete fognaria attraverso il drenaggio nel terreno, sebbene non risponda interamente alla DL 152/06 testo unico ambientale parte iii sulla tutela ambiente, che impone a valle della fossa d’installare sistemi di trattamento e di depurazione secondari come un depuratore a fanghi attivi, o un depuratore a filtro percolatore o altri impianti di depurazione secondari ritenuti appropriati dalla legge.

Questa fossa lavora mediante un sistema di subirrigazione, ovvero disperde nel sottosuolo le acque reflue che vengono depurate mediante digestione anaerobica, e drenate nel terreno. 
Anche per questa tipologia di vasca sono presenti due sezioni separate ma poste una sull’altra, quella inferiore deputata alla fermentazione batterica dei fanghi e quella superiore per la sedimentazione. Al contrario della fossa biologica tradizionale, qui i processi di sedimentazione avvengono nella parte superiore, per evitare che possano verificarsi degli intasamenti. La fossa Imnhoff va interrata sul terreno pianeggiante, su di un letto di sabbia, per evitare che possano fuoriuscire i liquami da una sezione all’altra, e deve essere distante dall’edificio almeno 1- 2 metri ma soprattutto, epr non contaminarli, deve essere lontana da pozzi, serbatoi e tubazioni dell’acqua potabile (circa 10 metri).

La tubatura che raccoglie le acque della cucina passa anche per un degrassatore, una sorta di piccolo pozzetto in cemento dove vengono trattenute la schiuma e le sostanze grasse. 
I fanghi che si accumulano nella vasca inferiore subiscono una digestione anaerobica da parte di batteri che producono del bio-gas, che va espulso attraverso degli sfiatatoi laterali. I fanghi digeriti invece sono estratti dal fondo e convogliati in una zona dove si possono seccare. In questo modo l’acqua del contenitore superiore viene chiarificata e può essere espulsa nel terreno. Ci deve essere la certificazione di idoneità della ASL, perché il pozzo deve rispettare determinati parametri. Questa idoneità deve essere accertata ogni 4 anni.
Share by: